Art SG mira a fare di Singapore l'hub del mercato dell'arte del Sud ...
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A Singapore si è tenuto il primo test per il mercato dell’arte asiatico. Nel weekend, dal 17 al 19 gennaio, si è svolta la terza edizione della fiera per l’arte moderna e contemporanea Art SG, organizzata dal gruppo The Art Assembly. Hanno partecipato 105 gallerie da 30 paesi, tra cui cinque italiane, che hanno usato l’occasione per affacciarsi sul mercato orientale e creare contatti in un contesto meno concorrenziale rispetto a quelli di Hong Kong e Seoul, dove c’è un sistema dell’arte strutturato e si tengono fiere già molto affermate come Art Basel e Frieze.
Il pubblico ad Art SG 2025, courtesy Art SG
Le gallerie italiane
Ed è proprio di una galleria italiana il top price registrato in fiera: Cardi Gallery, alla terza partecipazione, con un’offerta in stand dai 30mila ai 5 milioni di dollari, ha venduto il primo giorno un disegno di Picasso, “Buste d’Homme à la pipe”, del 1969, a 1,2 milioni di dollari. “Il mercato asiatico per la nostra galleria è importantissimo e abbiamo uno sviluppo sempre maggiore nelle regione” ha dichiarato Nicolò Cardi. “Il mercato qui è positivo, ma diversissimo dalla strategia e visione occidentale”. Alla prima partecipazione, invece, Giampaolo Abbondio di Todi, ML Fine Art di Milano e Luce Gallery di Torino. “Abbiamo deciso di partecipare alla fiera di Singapore perché vogliamo essere presenti in Asia” ha spiegato Matteo Lampertico, “e Singapore è un mercato ancora poco presidiato dalle gallerie internazionali. Abbiamo proposto una selezione di opere di Andy Warhol con un range di prezzi da 50.000 ad 1 milione circa (quattro tele e diverse opere su carta), registrando un forte interesse per le opere più iconiche e caratteristiche dell’artista americano”.
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Veduta dell’installazione ad ART SG 2025 di Khairulddin Wahab, The Lands Below the Winds, 2024, Courtesy Cuturi Gallery
L’offerta più contemporanea
Le altre due gallerie hanno puntato su nomi più contemporanei e un price range più contenuto: Luce Gallery ha presentato cinque artisti emergenti, tra cui il trentenne italiano Francesco Pirazzi, accanto a Connie Harrison, Peter Mohall, Zeh Palito, Yowshien Kuo (10-30mila euro). “Era tempo che mi volevo affacciare al mercato orientale, importante nel contesto globale” ha commentato il gallerista Nikola Certic. “Fa piacere vedere che il collezionismo locale si interessa anche per artisti che non conosceva prima e a gallerie come la mia, ancora poco nota qui. Credo il mercato asiatico rifletta i segnali del momento a livello internazionale: una ripresa ancora debole, ma comunque da segnalare e che ci fa rimanere positivi sul lungo periodo”. Giampaolo Abbondio ha portato tre artisti della diaspora africana: María Magdalena Campos Pons, Aida Muluneh e Olu Oguibe a prezzi da 10mila a 30mila euro. “Ho dei trascorsi legati ai mercati azionari del sud est asiatico” ha affermato Abbondio, “ricordavo Singapore come una delle città più ricche della Terra e ho pensato che ci fosse un terreno fertile per il collezionismo. Abbiamo raccolto un forte interesse su tutti e tre gli artisti e ho visto un pubblico giovane e affluente. Promette bene per il futuro.”
Marina Bay Sands, sede della fiera Art SG, Courtesy of Marina Bay Sands
Il mercato a Singapore
Per secoli, grazie alla sua posizione storica come tappa chiave sulla rotta marittima della Via della Seta tra India e Cina, Singapore è stata considerata come punto di collegamento per il Sud-Est asiatico. “Per questo è il luogo naturale per poter ospitare una grande fiera internazionale” ha spiegato il co-fondatore della fiera, Magnus Renfrew. “In termini di pubblico c’è sì quello di Singapore, ma anche le diverse popolazioni di tutto il Sud-Est asiatico, dall’Indonesia a Taipei, dalle Filippine alla Tailandia, e anche dall’Australia e dall’India. Abbiamo avuto una partecipazione molto solida il primo giorno e una seconda ondata di collezionisti nel weekend.” .” In tutto i visitatori sono stati 41.000 in quattro giorni.Negli ultimi anni, a Singapore è affluito molto capitale e un grande numero di HNWI ha fatto di questa città-stato la sua base. “La stabilità di Singapore è considerata un grande plus in questi tempi incerti - prosegue Renfrew -. C’è stato un grande aumento del numero di family office che hanno aperto a Singapore negli ultimi anni e la città è vista come una sorta di porto sicuro, anche in termini di affari finanziari”.