Soumahoro difende la moglie dalla gogna sulle coop: “I suoi abiti di lusso? Esiste un diritto allR...
Aboubakar Soumahoro è stato eretto a simbolo, candidato, eletto e scaricato dalla sinistra. E non è neanche indagato. A Piazza Pulita, trasmissione di La7, il parlamentare ha risposto alle domande di Corrado Formigli sull’indagine sulle cooperative di braccianti gestite dalla sua famiglia, in passato anche dalla moglie del deputato Liliane Murekatete, insieme con la suocera Marie Therese Matsukindo, indagata per malversazione. Soumahoro ieri si è autosospeso dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra Italiana dopo due giorni di faccia a faccia serrati con i leader dell’Alleanza Rossoverde Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Una “decisione presa in totale libertà” hanno commentato i due leader. “Rispettiamo questa scelta che, seppur non dovuta, mostra il massimo rispetto che Aboubakar Soumahoro ha delle istituzioni e del valore dell’impegno politico per promuovere le ragioni delle battaglie in difesa degli ultimi”. Soumahoro era diventato politicamente noto per le battaglie per i diritti dei braccianti. Ha fondato un suo sindacato, la Lega Braccianti, dopo essere fuoriuscito dal sindacato Usb. Il fascicolo dei magistrati di Latina riguarda presunte irregolarità di due cooperative pro-migranti della provincia pontina, la Karibu e il Consorzio Aid. Fino a due mesi fa erano gestite anche dalla moglie di Soumahoro.
Al centro delle polemiche anche le foto della moglie del parlamentare che indossa vestiti eleganti e oggetti molto costosi. “Sua moglie posta foto con borse e vestiti di Louis Vuitton – ha chiesto il giornalista – non ha pensato che fosse un po’ inopportuno rispetto al ruolo che lei svolge, cioè quello della difesa dei più poveri?”. E il deputato ha risposto: “[Quelle immagini] Non mi hanno creato nessuna forma di imbarazzo. Ritengo che il diritto all’eleganza, il diritto alla moda è una libertà, la moda non è né bianca né nera, la moda è semplicemente umana. Poi quelle immagini vanno datate. Mia moglie ha la sua vita. Non lavora più nelle coop”.
Rispetto ai ritardi nei pagamenti degli stipendi Soumahoro ha ammesso che “doveva scattare da parte mia un ulteriore approfondimento. Essermi limitato a questa situazione non me lo perdono. È vero, la mia famiglia gestisce centri di accoglienza, ma quella gestione ha una ventina di anni e la mia attuale compagna l’ho conosciuta nel 2018 quando la coop già esisteva”. Soumahoro in tutto questo non è neanche indagato, ricordiamo.
“Mi scuso perché sono stato poco attento, mentre giravo per il Paese, a quello che c’era a casa mia. Io non sono in quella coop, ma approfondirò tutto come deputato della Repubblica. Ho commesso una leggerezza: avrei dovuto fare meno viaggi e stare accanto ai lavoratori verificando cosa succedeva”, ha detto il parlamentare ivoriano in diretta. “Io ho sempre vissuto a Roma con la mia compagna e la cooperativa era a Latina”.
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