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Il sindaco di Terni Bandecchi minaccia l'opposizione: «Ti faccio ...

Il sindaco di Terni Bandecchi minaccia lopposizione Ti faccio
Toni accesi, minacce, infine lo scontro fisico (subito sedato dalle forze dell'ordine), tra il sindaco di Alternativa Popolare e gli esponenti di FdI Masselli e Cecconi. Ad accendere la scintilla il bilancio e il piano di assunzioni della polizia locale

diNatalia Distefano

Toni accesi, minacce, infine lo scontro fisico (subito sedato dalle forze dell'ordine), tra il sindaco di Alternativa Popolare e gli esponenti di FdI Masselli e Cecconi. Ad accendere la scintilla il bilancio e il piano di assunzioni della polizia locale

Non è uno che le manda a dire il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi - imprenditore, ex paracadutista della Folgore, fondatore dell’Unicusano (finita sotto inchiesta dei pm capitolini per le imposte) ed ex patron della Ternana - che, dalla sua elezione lo scorso maggio, ha già sventato una rapina e preso a spintoni un addetto stampa del municipio ternano. Oggi torna a far parlare di sé: durante la seduta del consiglio comunale, il sindaco è stato accompagnato fuori dall'aula dagli agenti di polizia locale presenti, dopo aver lasciato il suo posto e aggredito il capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Celestino Cecconi. All'origine della tensione, un diverbio tra Bandecchi e il consigliere Orlando Masselli (FdI). 

La bagarre

Ad accendere la miccia sono state questioni di sicurezza urbana, bilancio e nuove assunzioni di personale, in particolare della polizia locale di Terni. Dopo gli interventi di Cecconi e Masselli, che hanno duramente criticato l’amministrazione, il sindaco ha preso la parola: «Sinceramente proverei vergogna ad essere nei banchi dell’opposizione di Fratelli d’Italia e a sentir dire le minchiate che ho sentito» Rivolgendosi a Masselli, che nella passata consiliatura era assessore al Bilancio, Bandecchi ha poi aggiunto: «Lei ha gestito la cassa per cinque anni, specialmente lei Masselli si deve vergognare di dire che oggi servono i soldi». E infine la minaccia: «Smetta di ridere sennò gli volano via tutti i denti dalla bocca». È stato a  quel punto che Cecconi si è alzato in piedi e ha richiamato il sindaco a toni ed espressioni più consone al suo ruolo. Ma la situazione era ormai sfuggita di mano e Bandecchi, con uno scatto, ha lasciato il suo posto e si è scagliato contro l'avversario politico (Cecconi). A evitare il corpo a corpo ci ha provato il vicesindaco Riccardo Corridore. Ma per fermare la furia di Bandecchi è dovuta intervenire la polizia locale presente in aula. La seduta è stata quindi sospesa e il sindaco portato via di peso e fatto calmare. La seduta è poi ripresa, ma in chiusura tutti i rappresentanti dei partiti di minoranza si sono rivolti al prefetto di Terni Giovanni Bruno per contestare l'accaduto.

Le reazioni: per i dem «atteggiamento da picchiatore»

«Lo spettacolo vergognoso che il sindaco Stefano Bandecchi ha dato questa mattina in consiglio comunale, le minacce di violenza fisica e l'atteggiamento da picchiatore sono inaccettabili e recano danno oltre che ai lavori della massima assise cittadina, all'immagine della città tutta». Così in una nota la Segreteria dell'Unione Comunale del Pd di Terni. «Forse chi fino ad oggi ha considerato Bandecchi semplicemente come un uomo pittoresco e strafottente, un ricco guascone - affermano i dem - ha la possibilità di comprenderne davvero la natura, che è quella di una persona incapace di ricoprire un ruolo istituzionale, benché meno essere la guida e il massimo rappresentante di una comunità». Sull'accaduto, i parlamentari umbri del Pd Walter Verini e Anna Ascani hanno anche avuto un colloquio con il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. «Abbiamo espresso la più profonda preoccupazione per le ferite e le lesioni alla convivenza civile e democratica prodotte quotidianamente a Terni dai comportamenti del sindaco Bandecchi - hanno dichiarato -. Gli episodi di questa mattina sono di una inaudita gravità: configurano reati, insulti all'istituzione e al consiglio comunale, resistenza a pubblico ufficiale, minacce. E fanno seguito a numerosi episodi che nelle scorse settimane hanno visto sempre protagonista questo signore, contro funzionari comunali, giornalisti, consiglieri di opposizione. Avere preso la maggioranza dei voti non lo autorizza a tenere questi comportamenti che offendono la città di Terni».

FdI: «Nemmeno nei peggiori bar di Caracas»

Drastico Paolo Alunni Pistoli, segretario provinciale di Fratelli d'Italia: «Nemmeno nei peggiori bar di Caracas si sarebbe potuto assistere a quello che è andato in scena questa mattina in consiglio comunale. Ancora una volta saliamo alle cronache per lo show del signor Sindaco, se così si può chiamare, Stefano Bandecchi, che ha espressamente cercato lo scontro fisico. L'ennesima brutta figura da parte di chi governa questa città».

Lega: «Non è in grado di fare il sindaco»

«Bandecchi non è in grado di fare il sindaco e se non si tratta di una questione di incompatibilità degli incarichi, è una questione di incompatibilità morale e di comportamento - ha detto Devid Maggiora, segretario comunale della Lega a Terni -. Anche oggi in aula di Consiglio comunale l'ennesimo scempio, l'ennesimo teatrino di un sindaco che invece di confrontarsi, minaccia pesantemente, insulta e cerca di aggredire fisicamente un consigliere di opposizione che sta solamente facendo il suo lavoro nell'incalzare l'amministrazione a fare il proprio. Dovrebbe dimettersi immediatamente. Auspichiamo che il prefetto intervenga».

La risposta di Bandecchi: «Se tirate la corda finirà a schiaffi»

Al rientro in aula, nessun pentimento per Bandecchi. Come riporta il sito umbriaon.it, il sindaco avrebbe continuato la sua polemica: «Diventate normali voi e vedrete che lo diventerò anche io. Perché avete detto bene: sono un uomo ricco, un uomo benestante, di successo, importante. Ora mi dispiace che qualcuno di voi ci resti male, però è così. Detto ciò, non sono arrivato qua per caso ma perché ho una fine intelligenza. Se voi continuerete ad offendermi e a trattarmi come se fossi il pagliaccetto di turno, tentando di portare sotto di me le vostre truppe, avete visto la reazione. Non sarà differente e peggiorerà solamente. La prossima volta arriverò prima di loro. Se volete continuare a tirare la corda, tiratela e finirà a schiaffi sicuramente. Se invece smettete di tirare la corda e cominciate a fare gli uomini delle istituzioni, smettete di urlare e di abbaiare, di prenderci per il culo come se fosse solo un vostro diritto, noi smetteremo di prendere per il culo voi. Guardate che io sono più bravo di voi: se apro un video ogni mattina in cui mi metto a dire quanto posso fare lo stronzo, voi non avete idea di dove posso arrivare. Portate le cose in una strada corretta – ha aggiunto infine il primo cittadino – sennò in questo consiglio comunale, che voi ci siate o meno, sarà uguale. Noi siamo in ventuno. Sono ben lieto di discutere con voi e di essere arricchito politicamente da voi, sono ben lieto di partecipare a questa assemblea ma non accetterò più "sgarri" tipo accordi sottobanco per mettere "fuori" Alternativa Popolare, come in Provincia e nel Servizio Idrico Integrato. Se sarete d’accordo lo farò con voi il consiglio di amministrazione del SII. Trovate equilibrio e avrete qualcosa di buono, state fuori dall’equilibrio e avrete solo guerra». E la chiusa non ha lasciato spazio all'immaginazione: «La prossima volta non mi farò fermare dai vigili urbani, state lontani, altrimenti tirerò "cartoni" anche a loro».

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28 agosto 2023 ( modifica il 28 agosto 2023 | 18:59)

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