Strage 2 agosto, 43esimo anniversario. La commemorazione in diretta
"La battaglia è iniziata". La sentenza sui mandanti della strage alla stazione di Bologna è ciò che rende quest'anno "particolare e particolarmente importante", afferma Andrea Speranzoni, legale dei parenti delle vittime, perchè fa fare "un passo avanti enorme", ma al tempo stesso apre le porte al lavoro che 'resta da fare' sui collegamenti tra la bomba del 2 agosto e le stragi dei primi anni '90. "Elementi della strage di Capaci e di via dei Georgofili a Firenze portano a ragioni di connessione con la strage del 2 agosto 1980: è possibile che gli stessi gruppi di potere abbiano agito anche lì", dice Speranzoni. Così come ci sono "fonti di prova di eccezionale valore e numerose" che dicono che la "violenza politica neofascista è stata manipolata anche da servizi di sicurezza interni allo Stato" e su questo deve andare avanti il lavoro di ricerca della verità seguendo il filo rosso tra il 2 agosto e le stragi del 1992-93 evidenziato nel manifesto di commemorazione preparato per oggi dai parenti delle vittime.
"La battaglia è appena iniziata", dice Speranzoni. Intanto, grazie ai processi recenti, sappiamo le "ragioni che hanno portato mani assassine a colpire Bologna, i suoi cittadini e l'Italia: comprendiamo che è stata una strage fascista, ma il cui progetto era noto e conosciuto all'interno di taluni apparati dello Stato prima che la strage si compisse" e questo grazie a "prove giudiziarie importanti e ricche che raccontano questa storia".
Una storia che dice, come emerge dalle aule dei Tribunali, che i parenti delle vittime e tutta la cittadinanza hanno dovuto subire "un tradimento della democrazia: stiamo comprendendo che esiste un doppio Stato, fatto di una democrazia rispettosa della Costituzione e di poteri interni capaci di tradire il mandato che i cittadini e la democrazia gli hanno consegnato". Ma appunto occorre andare avanti "verso la verità, non è finita la battaglia, continuerà, dobbiamo leggere anche gli anni '90, capire cosa è successo dal '90 al '93, vicenda che inquieta ma obbliga, come cittadini e persone che lottano nelle aule giudiziarie, ad andare fino in fondo", assicura Speranzoni.