Tommaso Paradiso: «Sono sceso all'inferno, e ora canto la risalita ...
Non è più tempo di Felicità puttana. Il nuovo tempo di Tommaso Paradiso si chiama Sensazione stupenda. È il suo secondo album da solista, dopo Space Cowboy e dopo la rottura dei Thegiornalisti, esce il 6 ottobre. Dentro c’è tutto quello che piace a lui: la madre, Camilleri, gli Oasis, Pino Daniele, le serie tv, l’estate, le spiagge, i ritornelli da cantare a voce alta, Roma. Il cantautore romano, seduto su un divano dell’ultimo piano di un hotel di Milano, oggi è sereno. Ha compiuto 40 anni, dice, è sceso all’inferno e ha trovato la porta d'uscita.
In Figlio del mare canta «Non sai camminare perché hai piedi in cielo, ma moriresti solo n'goppa sta terra».«Il napoletano è un omaggio a Pino Daniele e a parte della mia famiglia d’origine, per il resto questa canzone parla di me. Dopo alcuni anni, dopo lo scioglimento della band, ho avuto problemi mentali, non gravi per fortuna. Ho sofferto di ansia, di angoscia, a un certo punto tutto è esploso e mi sono ritrovato in un momento della vita in cui non riuscivo a fare nemmeno le cose più semplici. Non riuscivo più a uscire di casa per andare a comprare le sigarette o il latte. Questa canzone l’ho scritta due estati fa, ero in Corsica da solo su una spiaggia bianchissima, intorno a me non c’era nessun altro. Lì mi sono ritrovato, ho capito che non avevo bisogno di niente. Figlio del mare perché lì sono tornato a camminare con le mie gambe, è la canzone della mia rinascita, dopo aver superato tante paure».
È lì che ha scattato la copertina dell’album?«No, la copertina è nata in un modo assolutamente casuale. Ero col mio amico fotografo Alessandro Treves al mare, nella mia casa in Toscana. Lui mi ha seguito in spiaggia e ha iniziato a scattare. È venuta fuori questa foto all’Argentario, e la mia fidanzata (Carolina Sansoni, sua compagna da sei anni, ndr) che in realtà io chiamo moglie mi ha detto “Amore, questa foto ti rappresenta al cento per cento”. Le ho dato subito ragione».
In mano ha un bicchiere di vino bianco col ghiaccio. Quindi, il ghiaccio nel vino si può mettere? Lo sdoganiamo?«Sì (ride, ndr). Io d’estate, a meno che non ci sia da bere una bottiglia incredibile, qualche cubetto di ghiaccio lo metto sempre dentro al vino. Ho smesso da qualche tempo di bere superalcolici, quindi è diventato il mio drink. Pochi giorni fa, proprio qui in hotel, stavo salendo in camera quando è arrivata una signora tedesca di una certa età. Ha guardato il mio bicchiere, ha detto “oh, so London” e l’ha bevuto tutto».
In Sensazione stupenda canta «Non ti voglio vendere niente. Scrivo per non morire». La musica è cura?«Assolutamente sì. Questo album mi ha fatto uscire dalla scatola di casa, ho rivisto il mondo, abbracciato gli amici. Sono molto affezionato al concetto foscoliano secondo cui l’arte, in qualsiasi sua forma, conserva la memoria di ciò che accade nelle nostre vite. Noi non esisteremo più, a un certo punto, ma le canzoni dei Beatles rimarranno».
Dal 16 novembre in tour con lei ci sarà anche Marco Rissa, ex chitarrista dei Thegiornalisti. Vi siete ritrovati?«Non ci siamo mai allontanati, in realtà. Sarebbe dovuto già succedere, ma poi è scoppiata la pandemia. Prima dello scioglimento del gruppo, Marco mi aveva detto: “Qualunque cosa accadrà nelle nostre vite, a me piacerà sempre suonare con te perché abbiamo un legame molto forte”. Non l’abbiamo fatto vedere sui social, ma ci siamo sempre frequentati, ci vogliamo molto bene e a me fa molto piacere che lui torni a suonare la chitarra nei miei concerti. Sul palco avrò due chitarre elettriche ed è sempre stato un mio sogno. Sono davvero molto contento, ma tutto questo non c’entra niente con la reunion dei Thegiornalisti. Non è nei progetti».