The Kolors con Umberto Tozzi: i re del tormentone sbarcano all'Ariston

Camminando per Sanremo, sono già tantissime le persone che cantano la vostra “Un ragazzo una ragazza”…
Stash: “Era questo il nostro sogno, il nostro obiettivo: far arrivare a tutti questo messaggio di leggerezza. La vittoria più grande è entrare nella vita delle persone. Stamattina, per esempio, abbiamo visto una mamma che insegnava alla figlia il balletto del ritornello. Lei non si era accorta di noi, allora abbiamo aperto la porta del van e abbiamo fatto una sorpresa.
Come prendete la parola “tormentone” riferita alla vostra musica?
Stash: “Noi gli diamo una chiave di lettura positiva. Per la nostra realtà arrivare a tante persone è una cosa positiva. Meglio tormentone che tormento.
A proposito di tormentoni, qui abbiamo un artista che ha fatto la storia...
Umberto Tozzi: “I’m mister Tormentone. Penso che lo chiamassero così già tanti anni fa, quando un brano era numero uno lo chiamavano già così. Poi ci si è dimenticati di questo termine per qualche decennio: adesso è tornato di moda”.
Stash: “Quando siamo andati a suonare nei Festival all’estero, quasi sempre abbiamo citato Umberto Tozzi come esempio della canzone italiana che ha successo nel mondo. Quindi, quando ci hanno scelti per Sanremo, ci siamo detti: chiamiamolo!”
Umberto Tozzi: “Mi piace immergermi di nuovo in pieno rock’n’roll con questa gioventù. Ho solo bei ricordi di quando ero giovane io e facevo rock’n’roll. Farlo con i The Kolors è una bella sfida: sono grandissimi musicisti e li stimo molto”.
Tra tanti successi di Umberto Tozzi, come avete scelto quelli per il medley?
Stash: “È stato difficile rimanere nei 4 minuti e 30. Restando in tema “The Kolors”, abbiamo scelto dei brani per esprimere più sfumature possibili di Umberto Tozzi”.
Di fatto, avete portato un ospite internazionale per la serata dei duetti…
Stash: “Pensate alla botta emotiva quando sarà sul palco con noi! Lui, poi, è proprio rock’n’roll, anche negli arrangiamenti. Vuole suonare la sua chitarra e ha voluto dei suoni sporchi. Mi auguro di diventare il 10% per cento di quello che è stato lui”
Umberto Tozzi: “Io vi auguro di fare molto di più!”
Come sono andate le prove in studio in vista dell’esibizione di questa sera?
Stash: “Io ho preso tante cose che mi ha detto come lezione. Oltre all’estrema preparazione tecnica, la cosa bellissima è che lui ha perfettamente a fuoco quello che vuole comunicare”.
Ragioniamo sui suoni. Spesso avete detto che il vostro è un suono “The Kolors”...
Stash: “Prende a piene mani dalla musica di cui Umberto è stato un grande esponente: quella musica che vuole arrivare a tutti, che prende il target più trasversale. Quella musica che può cantare la nonna con la nipotina, passando dallo studente universitario fino ai genitori. La nostra matrice è un po’ più funk, più pettinata, ma lui l’ha sporcata con il suo rock’n’roll.
Prima abbiamo parlato con Rose Villain, che stasera ha scelto di cantare con Gianna Nannini. Voi canterete con Umberto Tozzi: sono belle queste scelte che portano all’Ariston i grandi della musica italiana.
Stash: “È una grande responsabilità anche per noi. Noi decliniamo ai giorni nostri quello che Umberto ha creato: è un omaggio a quello che è lui per noi, ma anche per tutte le nuove generazioni. Facciamo vedere a tutti quali sono le nostre radici”.
Cosa ne pensate del Festival sotto la guida di Amadeus?
Umberto Tozzi: “Amadeus è un grandissimo professionista, ha raggiunto il massimo negli ultimi due Festival che ha fatto, in termini di bravura e professionalità. Ha una grande cultura musicale e per questo va rispettato moltissimo. Ho apprezzato molto il fatto che abbia eliminato l’eliminazione”.
Stash: “Adesso è più un Festival e meno una gara…”
Umberto Tozzi: “Amadeus ha fatto correzioni strada facendo: passi molto importanti per arrivare a questo che ora è il top dei Festival. Ci sono tanti giovani di vent’anni nello splendore della loro energia, che arriva giù dal palco e in televisione a casa. Questo è sicuramente merito di Amadeus”.