Vlahovic, la crisi con la Juve appare senza fine: così è finito ai margini
La Juventus si sta attrezzando per giocare senza Vlahovic a partire già da ora? Mercoledì avremo un quadro più chiaro, una risposta forse non definitiva ma che interpreta la volontà di Thiago. Perché la foglia di fico di un uso dell’altro centravanti attualmente in rosa non rientra nelle possibilità, visto che non è eleggibile per le coppe europee. Dunque significherebbe usare il falso nove, con i soliti Nico Gonzalez, Mbangula o Yildiz come punto di riferimento.
A quel punto sarebbe un orientamento che si trasforma in sentenza, quando invece ci sarebbe bisogno di provare a recuperarlo. D’altronde Vlahovic è l’asset più importante dei bianconeri, ha lo stipendio più pesante dell’intera Serie A e perderlo porterebbe a un duro colpo anche per le casse. Considerato che non c’è nessuna previsione di decurtamento dell’ingaggio, né di un prolungamento oltre la scadenza del 30 giugno 2026, la sensazione è che il muro contro muro si profili sempre più chiaro e la vendita di un attaccante così costoso andrebbe incontro a una ipersvalutazione. D’altro canto è dalla Supercoppa contro il Milan che il serbo non parte da titolare: contro Torino e Atalanta un affaticamento muscolare lo ha tenuto fuori dall’undici titolare, poi le tre panchine di cui sopra.
Il gol di Kolo Muani poi non pare avere aiutato. Perché il francese, scaricato alla bell’e meglio dal Paris Saint Germain, è pur sempre il titolare della nazionale francese. Dunque un discreto avversario per la maglia: se è vero che eventualmente può fare sia l’esterno che la seconda punta, tutte le motivazioni precedenti possono agire come aggravanti e abbattere ulteriormente Vlahovic. Perché la sua stagione finora, da 12 reti in 26 partite - uno ogni 159 minuti - è stata piena zeppa di critiche, alle volte strumentali, a causa dello stipendio faraonico che non ha intenzione di spalmarsi. Da par suo probabilmente non si è sentito protetto dal club, diventando presto il principale capro espiatorio di ogni pari, con o senza gol. Spesso anche con o senza di lui in campo, visto che quando c’è la Juventus ha una media di due gol a partita, quando non è disponibile scende molto, ben sotto l’uno ogni novanta minuti. Si può dire che senza centravanti è difficile segnare per chiunque. L’ambiente però non è dei più sereni e, dopo Danilo, il rischio è quello di vedere altri epurati. Con nome e cognome già abbastanza chiaro.